Il Football di Marcello Spadola: Moise Kean, il ‘millenial’ della Juventus

A Marina Salvetti che, per Tuttosport, gli chiede cosa significhi allenarsi ogni giorno con Cristiano Ronaldo, il Predestinato risponde con umiltà. «La prima volta che l’ho visto dal vivo mi ha fatto un certo effetto. Io lo seguivo e ci giocavo con la playstation.





Lavorare con lui è un’esperienza unica. Giocarci accanto significa imparare ogni giorno». A Udine, nella sua prima in Azzurro, abbiamo visto un grande Kean e una grande Italia; la gente friulana si è entusiasmata per la prima vittoria azzurra in casa dopo un anno e mezzo (Reggio Emilia, 5 settembre 2017, 1-0 a Israele, gol di Immobile). Diciotto mesi durante i quali, giocando negli stadi del nostro Paese, erano arrivati sei pareggi.


Moise Kean al suo esordio in Azzurro

Finalmente, la musica è cambiata. Il merito è indiscutibilmente di Mancini e del suo coraggio, Mancini che, in un’epoca diversa e in un contesto alquanto differente, sta ricalcando le orme di Fulvio Bernardini. Questi, dopo il disastro del mondiale ‘74, venne chiamato a rifondare la Nazionale e, grazie al suo lavoro di setaccio, gettò le basi dell’Italia che Bearzot avrebbe portato al quarto posto in Argentina nel ‘78 e al titolo mondiale in Spagna nell’82. Ma andiamo a scoprire chi è il ‘millenial’ che sta facendo parlare molto di sé e in tanti lo paragonano a Mario Balotelli.Nato a Vercelli il 28 febbraio 2000 sotto il segno dei Pesci da genitori di origine ivoriana, Moise Bioty Kean lascia la città piemontese a soli 4 anni per trasferirsi ad Asti. E qui che comincia ad avvicinarsi al calcio prima con il club locale. Poi il trasferimento a Torino nel settore giovanile granata. Ma la svolta arriva nel 2010 quando riceve la chiamata della Juventus. In bianconero compie la trafila delle giovanili e nel 2016 approda in prima squadra.Un arrivo alla Vecchia Signora che ha completamente cambiato la vita del ragazzino come ha raccontato la madre in un’intervista:


Nella Juventus Moise Kean segna gol con sorprendente regolarità

“Una sera mi ha chiamato e mi ha detto di lasciare il mio lavoro che ora ci pensava lui a noi visto che aveva firmato il contratto con la Juventus”. Mancini che non ha esitato a lanciare nella mischia Kean, 19 anni e 23 giorni, il secondo marcatore più giovane di sempre in Nazionale, dietro a Nicolé (18 anni e 259 giorni) e davanti a Rivera, il Golden Boy del ventesimo secolo. Moise promette di esserlo nel ventunesimo, lui che è predestinato a diventare un grande e, anche dopo una soddisfazione enorme qual è il primo gol in azzurro, dimostra di avere la testa giusta per arrivare lontano. Moise, primo giocatore nato nel 2000 a giocare titolare nella Nazionale maggiore, dopo avere bruciato le tappe in Serie A e in Champions League grazie alla Juve.
fonti varie
Marcello Spadola




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