Il Football di Marcello Spadola: La febbre del sabato di "Champions"
Questa è la notte in cui si spezzerà un incantesimo, resta solo da sapere quale e per saperlo quattro ragazzi pugliesi Antonio, Sandro,Giuseppe, Francesco, tutti di 24 anni sono partiti da Altamura in Puglia alla volta di Cardiff a bordo di una Fiat 500 del 1970. Una impresa questa davvero speciale che hanno voluto dedicare a un loro amico, Lorenzo, prematuramente scomparso per leucemia. Partiti venerdì scorso, hanno percorso fino ad ora 2.600 chilometri facendo tappa a Roma, Amatrice, Milano, Torino, Parigi, Londra per arrivare stanotte nella città Gallese.
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Marcello Spadola
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Il "Millennium Stadium" a Cardiff |
Non c'è la Fiat 500 del '70 dei ragazzi di Altamura ma sono comunque modellini di auto....... giocattolo che si trovano a Palazzo Te di Mantova |
Per tifare Juve arrivano anche dall'Australia, dal Belgio, dalla Polonia e ovviamente dall'Italia. I tifosi juventini, da questa mattina hanno invaso Cardiff in vista della finale. Ci sono donne bianconere che hanno lasciato a casa i mariti, tifosi che hanno raccolto la tradizione dei genitori e anche chi ha vinto il prezioso biglietto per godersi la finale a pochi metri dal campo.Stanno arrivando da ogni parte d'Italia anche a Torino per godersi la partita davanti al maxi schermo montato dal comune in piazza San Carlo. Già dalle prime ore del mattino, ci risulta, che alcuni supporter provenienti dal Veneto hanno piazzato i loro seggiolini davanti al grande monitor montato tra le due chiese nel "salotto" della città.Stanotte sapremo se la Juventus conquisterà una coppa attesa da ventuno anni, o se il Real sarà la prima squadra nell'era della Champions a vincerla due volte di fila, dipenderà dalle stelle di Cardiff, quelle che le squadre in campo non potranno vedere, dal momento che il tetto del National Stadium sarà chiuso per ragioni di sicurezza. Per i bianconeri è la nona finale, ne hanno vinte due. Per i blancos la quindicesima, e inseguono la vittoria numero 12. Gli occhi e le parole della vigilia hanno detto molto. La risata irriverente di Dani Alves, collezionista di trofei vinti, con il suo promemoria al presidente Agnelli su una Ferrari promessa per la vittoria e anche con le sue punture di spillo al Real, eterno avversario nei suoi anni al Barça. Poi lo sguardo di pietra di Sergio Ramos, l'uomo dell'ultimo minuto, killer da finale, che gli ha replicato dandogli appuntamento alle 20.45 di questa sera. La serena spiritualità di Zidane, capace di ammettere che una sconfitta ci potrebbe stare: facile dirlo da uno che questa coppa l'ha sollevata in tutte le vesti possibili, giocatore, assistente, capo allenatore. Fino alla voglia matta di Buffon, che insegue l'unico pezzo d'argento che gli manca sulle mensole di casa, dopo oltre vent'anni di carriera. In ballo, c'è anche un'ipoteca sul Pallone d'oro: sarebbe il quinto per Cristiano, che potrebbe raggiungere Messi nell'eterno duello a distanza di questo inizio di secolo. E sarebbe chiaramente il primo per Gigi, che raggiungerebbe Jascin, unico portiere premiato dalla giuria che dall'anno scorso è tornata ad essere composta esclusivamente da giornalisti.
fonti varieMarcello Spadola
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